Durante la seduta del Consiglio dei Ministri del 29 gennaio, il Governo uscente ha varato un nuovo decreto legge che stabilisce un’ ulteriore sospensione dell’attività di accertamento e riscossione fino al 28 febbraio.
Si tratta del secondo intervento dopo quello di cui avevamo parlato qui, anche questo ulteriore provvedimento dovrebbe essere interlocutorio, cioè in attesa di ulteriori e più durature decisioni che dovrebbero essere inserite nel Decreto Ristori 5.
Il nuovo provvedimento riprende sostanzialmente quanto previsto dal precedente D.L. 3/2021, facendone salvi gli effetti e prevendo l’ulteriore proroga al 28 febbraio 2021:
- Dei termini per la notifica degli atti di accertamento, di contestazione, di irrogazione delle sanzioni, di recupero dei crediti di imposta, di liquidazione e di rettifica e liquidazione, nonché degli altri atti tributari elencati dall’art. 157 del decreto Rilancio;
- Del termine finale di scadenza dei versamenti, derivanti da cartelle di pagamento, nonché dagli avvisi esecutivi previsti dalla legge, relativi alle entrate tributarie e non che sono stati sospesi con il decreto Cura Italia;
- Della scadenza della sospensione degli obblighi di accantonamento derivanti dai pignoramenti presso terzi.
Vi ricordiamo che i termini legati alla riscossione, erano ripresi a decorrere dal 1° gennaio non essendo stato previsto alcun nuovo rinvio con i provvedimenti di fine anno o dalla legge di Bilancio. Il Governo aveva già programmato di sospendere ulteriormente i termini di accertamento e riscossione inserendo le disposizioni nel nuovo decreto Ristori, di cui abbiamo parlato qui e che sta subendo ritardi data la crisi politica in atto.
In attesa di un testo definitivo pubblicato in Gazzetta siamo ovviamente a disposizione per ulteriori informazioni o per assistervi nella gestione delle vostre scadenze.