In arrivo il Decreto Sostegni: Le misure di sostegno per le partite iva

Siamo ancora in attesa del testo definitivo del Decreto Sostegni ma sembra ormai possibile cominciare a parlare delle novità più importanti che prevedranno una sanatoria per le partite IVA in difficoltà e l’erogazione di ristori per i professionisti ordinistici più colpiti dall’emergenza da COVID-19.


Il nuovo provvedimento cerca innanzitutto di venire in contro a tutto quelle partite iva che si trovano in difficoltà a causa della crisi epidemiologica ed economica da COVID-19. Il decreto Sostegni stabilirà infatti che, al fine di sostenere gli operatori economici che hanno subito riduzioni del volume d’affari nell’anno 2020, questi possano definire in via agevolata le somme dovute a seguito del controllo automatizzato delle dichiarazioni richieste con le comunicazioni (avvisi bonari) previste dagli articoli:

  • 36-bis D.P.R. n. 600/1973;
  • 54-bis D.P.R. n. 633/1972.

L’agevolazione consente ai beneficiari di pagare soltanto le imposte e gli interessi, con esclusione delle sanzioni e le somme aggiuntive risparmiando così la sanzione, pari al 10% dell’importo originale, prevista in questi casi.


Per poter accedere al beneficio, i soggetti con partita IVA devono aver subito una riduzione maggiore del 33% del volume d’affari dell’anno 2020 rispetto al volume d’affari dell’anno precedente, come risultante dalle dichiarazioni annuali dell’imposta sul valore aggiunto, o dei redditi, presentate per il periodo d’imposta 2020. Sulla base dei dati presentati con le dichiarazioni, sarà l’Agenzia delle entrate stessa ad individuare i soggetti che possono beneficiare dell’agevolazione, inviando loro, unitamente alle comunicazioni di irregolarità, la proposta di definizione con l’indicazione dell’importo ridotto da versare.


Dall’altra parte, le recenti misure restrittive del Governo, hanno reso evidente l’urgenza di arare l’attesissimo decreto anche per la concessione di nuovi aiuti a fondo perduto per una platea più vasta di soggetti dedicando, inoltre, misure ad hoc per gli impianti sciistici attraverso la previsione di un Fondo Montagna.


I nuovi beneficiari dell’intervento a fondo perduto saranno i soggetti che “svolgono attività d’impresa, arte o professione titolari di partita IVA, residenti o stabiliti nel territorio dello Stato” abbandonando così il riferimento ai codici ATECO per la fruizione del beneficio ed includendo i professionisti iscritti alle Casse di Previdenza Private. Potranno beneficiare dei ristori anche gli enti non commerciali compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, in relazione allo svolgimento di attività commerciali.

Restano, invece, esclusi dall’agevolazione, i soggetti la cui attività risulti cessata alla data di entrata in vigore del decreto; coloro che hanno attivato la partita IVA dopo l’entrata in vigore del decreto; gli enti pubblici di cui all’art. 74 del TUIR e gli intermediari finanziari e società di partecipazione di cui all’articolo 162-bis del TUIR.
Per poter accedere al nuovo contributo a fondo perduto sarà necessario:

  • Aver generato un ammontare di compensi e ricavi, relativi al periodo d’imposta 2019, non superiore a 5 milioni di euro;
  • Aver subito un calo del fatturato e dei corrispettivi nei 2020 di almeno un terzo rispetto all’ammontare del fatturato e dei corrispettivi dei mesi di gennaio e febbraio 2019.

Anche per questo contributo a fondo perduto verranno previste tre percentuali da applicare alla differenza di fatturato, più precisamente:

  • Il 20%, per i soggetti con ricavi e compensi non superiori a 400 mila euro;
  • Il 15%, per i soggetti con ricavi e compensi non superiori a 1 milione euro;
  • Il 10% per i soggetti con ricavi e compensi non superiori a 5 milioni euro.

In attesa del testo definitivo del Decreto Sostegni siamo a disposizione per ulteriori informazioni o a disposizione per assistervi nella gestione e nella richiesta dei contributi a fondo perduto.